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I prodotti tipici della Toscana alimentano una tradizione culinaria di grande livello che, soprattutto nei vini, ha reso famosa questa regione in tutto il mondo, creando una vera e propria “tendenza” e consentendo di tracciare molteplici itinerari enogastronomici.
Qui le vacanze in campagna realizzano un felicissimo incontro fra le rinomate attrattive storico-artistiche e i prodotti tipici della Toscana.
Del resto, la connotazione rurale delle vacanze in Toscana preesiste addirittura all’agriturismo. I prodotti tipici toscani, ufficialmente riconosciuti, sono numerosi e di gran pregio: le vacanze nelle aziende agricole offrono un’ottima occasione per conoscere da vicino e, naturalmente, assaggiare i prodotti tipici della Toscana.
Alcuni, come il Farro della Garfagnana IGP, sono particolarmente legati alla tradizione: la minestra di Farro (utilizzato da solo o miscelato con altri cereali e legumi) è infatti uno dei piatti regionali più caratteristici, ma l’uso di questo cereale (risalente all’epoca romana) entra anche in numerose altre specialità, tra cui ottime torte. La coltivazione interessa 15 comuni, tutti in provincia di Lucca (importante meta di itinerari enogastronomici in Toscana), alcuni dei quali inseriti nel Parco naturale delle Alpi Apuane, istituito nel 1985, a salvaguardia di una delle aree montuose più originali d’Italia. Di morfologia aspra ed alpina e nettamente distinti dai vicini Appennini, queste “Alpi” sono celebri in tutto il mondo per la presenza di numerose cave di marmo (circa 300) presso cui si rifornì anche Michelangelo per realizzare i suoi capolavori.
Riconoscimento IGP anche per un’altro prodotto tipico della montagna Toscana, il Marrone del Mugello. L’area d’origine di questo prodotto tipico toscano comprende 10 comuni ad appena mezz’ora di auto da Firenze. La vicinanza con il capoluogo rende facile programmare un gita, ma il soggiorno in uno dei tanti agriturismo in Mugello consente assai meglio di conoscere le bellezze storico artistiche di questa regione, come le antiche fortificazioni trecentesche di Borgo San Lorenzo o i preziosi dipinti conservati nella chiesa di S. Maria a Dicomano.
Coltivato in zona a partire dall’alto Medioevo, il Marrone del Mugello risponde a precise caratteristiche qualitative relative alla pezzatura (non più di 80 frutti per chilogrammo) e alla forma tipicamente ellissoidale, con una faccia quasi piatta e l’alta decisamente convessa. Viene commercializzato fresco oppure allo stato secco. Parte della produzione viene anche sfarinata e usata per la preparazione di un tipico castagnaccio dolce.
Legato all’ambiente montano è anche un altro importante rappresentante dei prodotti tipici toscani, il Fungo di Borgotaro, condiviso con l’Emilia Romagna, che qui interessa il territorio di Pontremoli, centro agricolo-commerciale ricco di testimonianze artistiche, noto come paese di origine dei librai ambulanti, dove ogni anno, in agosto, si assegna al libro più venduto il ‘Premio Bancarella’.
Tra i salumi troviamo il Prosciutto Toscano DOP, la cui zona di produzione coincide con i confini regionali, dove è antica e diffusa la tradizione di lavorazione della carne di maiale. Le caratteristiche artigianali di questo prodotto tipico della Toscana sono facilmente verificabili semplicemente assaggiandolo: gusto lievemente salato e aroma esaltato dall’impiego di essenze vegetali. Nelle aziende agrituristiche della Toscana questo ottimo Prosciutto è protagonista immancabile degli antipasti.
Sono sempre a base di carne, ma non esclusivi di questa regione, altri prodotti tipici della Toscana: la Mortadella Bologna IGP, i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP e il Vitellone Bianco dell’Appennino centrale IGP, che in Toscana fa riferimento ai bovini di razza Chianina, da cui vengono ricavate le pregiate bistecche alla fiorentina, fiore all’occhiello della tradizione gastronomica locale, queste pure immancabili nel menù degli agriturismi di Toscana.
Anche tra i formaggi troviamo prodotti condivisi con altre regioni. Si tratta del Pecorino Romano DOP, che ha in provincia di Grosseto la zona di produzione più settentrionale . Ma soprattutto del Pecorino Toscano DOP, la cui area di produzione comprende l’intera Regione e due piccole porzioni dell’Umbria e del Lazio. II nome è recente, non così la tradizione di lavorare il latte ovino, antichissima in tutta la Toscana, tanto da far dedicare al medico Pantaleone da Cofienza (XV secolo) un intero capitolo della sua Summa Lacticinorum per illustrare le peculiarità di questo cacio (che a quei tempi aveva il nome di Marzolino) definito ‘prelibato’ e perciò esportato sino in Francia. Oggi, come allora, sono le condizioni ambientali e le tecniche di lavorazione a conferire a questo formaggio i caratteri di una eccellenza che raggiunge l’apice nelle produzioni dei mesi primaverili, quando i pascoli sono più ricchi di essenze. A base esclusivamente di latte di pecora, è ottimo da tavola, ma usato anche per grattugia. In tutta la Regione lo si trova molto facilmente, ma le aree di maggiore produzione sono nelle provincie di Firenze e di Siena. II consiglio è però di andare ad acquistarlo soprattutto in Maremma, dove nei molti piccoli caseifici artigianali si trova la qualità migliore. Sarà anche l’occasione per scoprire il paesaggio di questa zona costiera che si estende da Cecina a Tarquinia per oltre 5.000 kmq: un tempo costituita esclusivamente da paludi ed acquitrini, è stata bonificata e messa coltura con un lavoro imponente iniziato nel secolo scorso e terminato solo poco prima del secondo conflitto mondiale.
Il nostro itinerario termina con la pianta simbolo di queste campagne: l’olivo. La coltivazione interessa gran parte del territorio collinare della Regione e gode di una tradizione millenaria che si rifà nientemeno che al periodo etrusco. L’olio che se ne ricava è un extravergine denominato Toscano IGP, con le produzioni territoriali Lucca DOP, Chianti Classico DOP e Terre di Siena DOP. A caratterizzarlo è soprattutto il sapore, marcatamente fruttato; cambia invece, a seconda delle zone di produzione, il colore, che assume toni diversi, dal verde al giallo oro. Data la grande diffusione di questa coltivazione in tutta la Regione, è facilissimo da acquistare (e da assaggiare) sia presso le aziende agrituristiche, sia presso i frantoi (la gran parte di piccola dimensione) che si incontrano un po’ dovunque.
Altri prodotti tipici della Toscana che meritano particolare sottolineatura, sono: il Lardo di Colonnata DOP, la Castagna del Monte Amiata IGP, il Fagiolo di Sorana IGP, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP il Miele della Lunigiana DOP e lo Zafferano di San Gimignano DOP.
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