PRODOTTI TIPICI DEL LAZIO PRODOTTI TIPICI LAZIALI ITINERARI ENOGASTRONOMICI NEL LAZIO
Le vacanze nel Lazio non sono soltanto Roma, anche se la Capitale, per la sua incomparabile ricchezza di attrattive storiche e culturali, mette di fatto un poco in ombra ogni altro richiamo turistico. D’altra parte l’esperienza della Toscana insegna che città d’arte di grande richiamo possono estendere il proprio beneficio, in termini turistici, alla circostante ruralità, sol che essa proponga uno stile di accoglienza adatto al target medioalto di visitatori, quelli che possono permettersi di prolungare il soggiorno e risolvere facilmente eventuali problemi di ‘pendolarismo’ fra città e campagna.
Vediamo dunque come i prodotti tipici del Lazio ci guidano alla scoperta di altrettanto preziose località del Lazio, per visitare le quali il soggiorno in agriturismo è soluzione ideale.
Cominciamo dai Colli Albani, noti anche come Castelli Romani: un vasto territorio collinare, dal paesaggio caratteristico e pittoresco (anche se in alcuni casi ormai fortemente urbanizzato), che sorge a sud-est della Capitale, dove sono anche presenti diversi agriturismo. La bellezza dei panorami, il patrimonio architettonico ed anche il clima particolarmente piacevole, ne hanno fatto da secoli una delle stazioni di soggiorno più conosciute e frequentate dalla nobiltà romana. Oltretutto la zona gode di una grande tradizione in campo enogastronomico tanto che ospita uno fra i prodotti tipici del Lazio che ha ottenuto il riconoscimento IGP. Si tratta del Pane Casereccio di Genzano IGP.
II segreto che da sempre ne ha fatto un prodotto particolarmente apprezzato e ricercato (non solo dai romani) sta in un insieme di fattori: qualità della farina, la tecnica di impasto, processo di lievitazione, cottura. In pagnotte di questo tipo di pane peso oscillante tra gli 0,5 e i 2,5 chilogrammi, si riconosce per il profumo fragrante e la particolare consistenza della mollica, che si conserva inalterata fino a una settimana dopo la cottura. In zona è d’obbligo visitare le molte interessanti mete storiche e artistiche, fra le quali ricordiamo la Villa Torlonia di Frascati, la cattedrale di Velletri, o al quartiere medievale (detto dei Bavaresi) a Rocca di Papa.
Altri prodotti tipici del Lazio a DOP esclusivi della Regione sono tre oli extravergini di oliva, il Canino DOP, il Sabina DOP e il Tuscia DOP, prodotti anche da alcuni agriturismi del Lazio.
Il Canino DOP è prodotto nel territorio del comune di Canino e di altri sette comuni limitrofi, sui terreni di origine vulcanica che si trovano lungo la valle del fiume Fiora, fino a 450 metri di altitudine. Ottimo olio da tavola, lo si riconosce per il colore verde smeraldo, l’aroma fruttato e un sapore deciso, intenso, con retrogusto amarognolo e piccante. Nelle zone più interne della provincia di Viterbo, l’eccellente produzione di olio viene indicata con la denominazione Tuscia DOP. Di caratteristiche alquanto diverse è il Sabina DOP, che viene prodotto nella provincia di Rieti e, in misura minore, in quella di Roma. La sua denominazione fa riferimento al nome tradizionale di un territorio dove la coltura dell’olivo e la produzione olearia erano decantate già da Catone, Orazio e Columella. II colore è giallo oro e il sapore aromatico, dolce e vellutato, molto particolare.
In zona, sosta obbligata presso l’Abbazia di Farfa, nella cui biblioteca si trova l’originale del Registro Farnese, che documenta l’introduzione in Sabina della coltivazione dell’olivo da parte dei monaci benedettini. Raccomandata anche un’interessante deviazione a carattere naturalistico per visitare la Riserva naturale del Tevere Farfa, una delle zone umide più importanti d’Italia: molto ben organizzata, con sentieri soprelevati che percorrono le rive del fiume toccando un buon numero di punti di osservazione, è il luogo ideale per gli appassionati di bird-watching, in ragione dell’elevato numero di uccelli acquatici che ospita. Farfa è anche interessante meta di turismo religioso, per la visita della antica Abbazia, eretta nel VII secolo.
Assieme all’olivicoltura, l’attività agricola da sempre caratteristica del Lazio è l’allevamento ovino da cui provengono tre prodotti tipici del Lazio che si fregiano del riconoscimento DOP: la Ricotta Romana DOP, il Pecorino Romano DOP (quest’ultimo prodotto in tutta la regione e soprattutto in Sardegna dove la sua lavorazione fu introdotta alla fine del secolo scorso). e il Pecorino Toscano DOP, presente nella sola provincia di Viterbo (diffusamente descritto nell’itinerario enogastronomico della Toscana). .
Sconfina dalla Campania nel territorio meridionale del Lazio, la zona di produzione della Mozzarella di Bufala Campana DOP che si può acquistare, con buona soddisfazione del palato, soprattutto lungo la litoranea che da Anzio giunge fino alla foce del Garigliano. Delle sue origini e delle sue pregiate caratteristiche qualitative si parla trattando delle produzioni tipiche della Campania.
Proprio seguendo la litoranea, è d’obbligo la visita al Parco Nazionale del Circeo, istituito nel 1934 per conservare memoria di almeno una piccola parte della grande foresta e della palude che furono oggetto della bonifica pontina: la zona dei laghi costieri è luogo ideale per osservare l’abbondantissima fauna di uccelli acquatici in sosta durante il periodo delle migrazioni; una sosta merita anche il Centro Visite allestito dalla direzione del Parco, dove è possibile osservare, fra l’altro, la ricostruzione di una ‘lestra’. Si tratta di una caratteristica costruzione, a pianta ellittica e tetto a cono, realizzata con piccoli tronchi, frasche e paglia, abitata esclusivamente durante il periodo invernale dai boscaioli. Nella circostante fertile pianura, si produce il Kiwi di Latina IGP, e il Carciofo Romanesco del Lazio IGP (quest’ultimo tipico anche di alcune zone costiere delle province di Roma e di Viterbo).
Concludiamo ricordando che anche il Lazio rientra nella zona di produzione della Mortadella Bologna IGP, del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, comuni ad altre regioni.
La selezione di Agriturist propone poco meno di 80 proposte di agriturismo nel Lazio, per complessivi 1500 posti letto, oltre metà delle quali con ristoranti.