PRODOTTI DOP PRODOTTI IGP CHE DIFFERENZA C’E’?
DOP, IGP… Veri e propri marchi di qualità per i prodotti tipici
Ancora sono molti i consumatori, anche culturalmente “maturi” che hanno scarsa dimestichezza con i marchi che distinguono i prodotti tipici ufficialmente riconosciuti: i prodotti DOP e i prodotti IGP. Non solo perchè non ne ricordano l’immagine grafica, ma anche, e soprattutto, perchè non ne colgono l’esatto significato.
E’ il caso di chiarire che si tratta di veri e propri marchi di qualità, rilasciati dall’Unione Europea su proposta del Ministero delle politiche agricole e forestali, a fronte di una istruttoria preliminare molto accurata e poi dell’impegno di tutti i produttori a sottoporsi al costante controllo di un ente terzo di certificazione.
I prodotti DOP e i prodotti IGP si identificano per le caratteristiche peculiari legate alla applicazione puntuale di un disciplinare di produzione, di cui sia comprovata l’origine “storica” nel territorio dichiarato nella denominazione.
La differenza fra prodotti DOP e prodotti IGP, sta nel fatto che, nel caso del prodotti DOP, tutto ciò che concerne l’elaborazione e la commercializzazione del prodotto, ha origine nel territorio dichiarato; mentre nel caso del prodotto IGP, il territorio dichiarato conferisce al prodotto, attraverso alcune fasi o componenti della elaborazione, le sue caratteristiche peculiari, ma non tutti i fattori che concorrono all’ottenimento del prodotto provengono dal territorio dichiarato. Così, ad esempio, la Bresaola della Valtellina è prodotto IGP e non prodotto DOP perchè ottenuta da carni di animali che non sono allevati in Valtellina, pur seguendo i metodi di produzione tradizionali e beneficiando,nel corso della stagionatura, del clima particolarmente favorevole della zona
. La domanda di riconoscimento di un prodotto DOP o di un prodotto IGP va inoltrata al Ministero delle politiche agricole e forestali, di norma, da una organizzazione associativa (non è stabilita una precisa forma giuridica) che riunisca tutti i produttori interessati. Nella domanda si deve evidenziare tutti i fattori di identificazione del prodotto, la sua origine storica nel territorio citato nella denominazione, il disciplinare di produzione e l’ente terzo di certificazione (fra quelli riconosciuti dal Ministero) al quale è affidato il controllo sulla conformità della produzione al disciplinare.
Il Ministero conferisce innanzitutto il riconoscimento transitorio nazionale previo parere della Regione o Provincia Autonoma territorialmente competente e verifica della rispondenza della domanda ai requisiti previsti dal Regolamento 1151/2012 dell’Unione Europea. Se non vi sono difformità con la norma, indice una riunione con l’Organizzazione dei produttori, la Regione (o Provincia autonoma) e la Camera di Commercio per una ulteriore verifica che il disciplinare di produzione del prodotto DOP o del prodotto IGP risponda effettivamente ad usi leali e costanti così come previsto dal Regolamento della UE. Infine pubblica la proposta di disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, attendendo 30 giorni per accogliere eventuali opposizioni. Terminata positivamente questa fase istruttoria, il Ministero trasmette la domanda per il riconoscimento del prodotto DOP o del prodotto IGP alla Commissione dell’Unione Europea, che pure ne esamina la conformità al Regolamento 1151/2012 e, in caso di esito favorevole, la pubblica sulla Gazzetta Ufficiale UE attendendo tre mesi per accogliere eventuali opposizioni. Trascorso tale periodo senza opposizioni, il prodotto ottiene il riconoscimento richiesto (DOP o IGP) e viene perciò iscritto nell’apposito Albo comunitario.
Ottenuto il riconoscimento, i prodotti DOP e i prodotti IGP sono soggetti a:
– controllo di conformità al disciplinare di produzione, funzione per cui è competente l’ente terzo di certificazione (che, di fatto, vigila anche sulla perfetta affidabilità igienico-sanitaria del prodotto);
- vigilanza sulla commercializzazione, funzione affidata ai Consorzi di Tutela.
Il Consorzio di Tutela, organismo rappresentativo dei produttori, svolge anche le attività necessarie alla promozione e valorizzazione del prodotto DOP o del prodotto IGP, sul mercato. Gli oneri dell’attività di certificazione sono a carico dei produttori che pertanto, in questo modo, investono per migliorare la propria professionalità e, soprattutto, per trasmettere ai consumatori una “sostanza” (non solo una “immagine”) di serietà e passione per il proprio lavoro.